martedì 7 luglio 2015

Domenica sulla piazza

Tu chiamale se vuoi emozioni (L. Battisti)

Quante emozioni in questa nostra prima domenica; convivialità, lutto, gioia… tutte queste in poche ore e in pochi metri. Il pasto di mezzogiorno è passato decisamente in maniera veloce, poiché eravamo ospiti di una famiglia locale, che è stata generosa e accogliente. Hanno deliziato i nostri palati con favolosi piatti tipici e la classica abbondanza araba. Ci ha entusiasmato lo stile del pranzo basato sull’uso di mani, dita, e la superflua presenza del cucchiaio. Qui dove l’essere accoglienti è spontaneo abbiamo potuto ascoltare la storia di una famiglia e come questa viva la situazione politica palestinese.


Nel pomeriggio c’è stato molto movimento nell’area parrocchiale, infatti a distanza di qualche ora sono stati celebrati un funerale e un matrimonio a cui abbiamo potuto assistere con curiosità in parte condividendo i sentimenti delle persone. 
È stato così possibile osservare con stupore quanto le tradizioni e le usanze palestinesi siano diverse dalle nostre.

Per quanto riguarda i funerali la gente del posto usa fare una processione dalla casa del defunto fino alla chiesa, in un tripudio di canti, lamenti e pianti; gli uomini al seguito del sacerdote guidano la colonna, portando la bara sulle spalle; infine le donne camminano dietro di loro, piangendo in coda alla processione.

Il matrimonio ci ha colpito perché il rito non viene celebrato all’interno di una messa. L’ora di inizio è a discrezione della sposa (un po’ come in Italia d’altronde).Il viso della bella (perché tutte le spose sono belle) è celato da un velo. I due si incontrano fuori dalla chiesa, non all’altare, quando lei esce dalla macchina e lo sposo le si avvicina, solleva il pizzo che la ricopre e con gentilezza le dà un tenero bacio sulla fronte.  



I due poi entrano e in prossimità della porta tagliano un fiocco bianco, e così ha inizio la celebrazione.
Al termine non si usa lanciare riso, ma all’uscita gli sposi restano nella piazza della chiesa per i saluti e le foto con tutti i presenti. Dopo questo momento iniziano i festeggiamenti.
Al di là della celebrazione e degli sposi, abbiamo notato che le invitate amano vestire con colori accesi e brillanti.



Dopo tutti questi avvenimenti abbiamo passato le ore del crepuscolo in compagnia dei giovani del Paese. È abitudine, infatti, per loro, ritrovarsi in questo luogo, la piazza della Chiesa, che è il punto principale di incontro. La gioventù palestinese ci ha allietato con canti e racconti, e ormai i problemi di comunicazione sono ormai dimenticati: la lingua delle emozioni è la stessa per tutti!

Ma assalam!


I vostri cantieristi spiazzati

4 commenti:

  1. ho visto le foto ! belle ! complimenti al fotografo ! ciao e buona notte !

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  2. la foto della sposa e' un capolavoro, drammaticamente stupenda, colori e contrasti la rendono morbida e accativante, vien voglia di scoprirlo noi il velo, per meglio vedere, BRAVO emozionante ritratto.

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  3. Ciao Andreaaaaaaaa.
    Finalmente FORSE, ho capito come caspita scriverti. Stai facendo delle foto e dei resoconti fantastici. tieni nel cuore tutto quello che vivi e poi raccontalo a più persone possibili. Adesso sei ombelico del mondo ma è bello esserlo ancora.
    Ciao figo e complimenti per le compagne cantieriste........segnati il cell.....
    ciaoooooo da Claudiano Zani.

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